Spreco zero
Siamo talmente abituati a considerare il cibo facile, facile da comprare, consumare, sprecare, fonte alla quale accedere semplicemente scegliendolo per bellezza, forma, colore, talvolta senza associare tutto lo sforzo, l’impegno e le risorse che si celano in un frutto o in un ortaggio, senza considerare le stagioni, il clima, i chilometri che ci separano dall’acquolina in bocca a dove l’alimento cresce realmente. Quando poi arriva nelle nostre cucine o sulle tavole, spesso anche inconsapevolmente o per abitudine sprechiamo buona parte di queste meraviglie senza riflettere sul patrimonio nutritivo nascosto nelle bucce, negli steli, nei semi.
Prendiamo ad esempio il melone, scartiamo la scorza, i semi e la polpa che li avvolge, ma senza troppa fatica possono diventare un ottimo ingrediente per una ghiotta marmellata e i semi passati in forno, leggermente tostati e salati si prestano ad arricchire pani e schiacciate. E la spiga di mais? Con le foglie esterne si possono creare ottimi involti per ripieni saporiti fatti con sorprendenti ingredienti come: gambi di prezzemolo, bucce di cipolla, melanzana e pomodoro; ma le risorse del granoturco non finiscono qui, con il tutolo si può preparare il brodo vegetale perfetto come base per la minestra o per il risotto.
La ricchezza degli ortaggi sembra inesauribile a condizione di essere molto accorti all’acquisto, fondamentali sono freschezza e qualità. Ad esempio con la parte aerea delle carote si può preparare un ottimo pesto, purché sia fresca e verde, le foglie di rapa e ravanelli le possiamo aggiungere in insalate e minestre, con i petali coriacei di carciofo deliziose farce per ravioli, con la scorza di zucca si possono avere eccellenti fritture, con quella di anguria una splendida composta per accompagnare polpette e formaggi, con gli scarti dei gambi di asparago morbide frittate…..